Rabbia e vergogna. La rabbia di un cittadino e la vergogna per una classe politica che in Puglia non è in grado assolutamente di svolge...
Rabbia e vergogna. La rabbia di un cittadino e la vergogna per una classe politica che in Puglia non è in grado assolutamente di svolgere il compito per cui è stata votata ed eletta: lavorare per una società giusta, equa, democratica, moderna, che metta il cittadino al centro delle proprie attenzioni. Rabbia e vergogna sono le due sensazioni che ho provato nel leggere la lettera firmata pubblicata oggi sulla Cronaca di Bari della Gazzetta del Mezzogiorno dal titolo eloquente: Nella giungla urbana per fare due radiografie.
Se la faccenda non fosse così maledettamente seria, anzi drammaticamente seria , verrebbe quasi da sorridere, per il paradosso di un ssr che per due radiografie fa rischiare un coccolone. E invece la realtà è un’altra: siamo all'anno zero delle politiche sanitarie regionali, con una giunta, quella guidata dal presidente-magistrato-assessore alla sanità-neoborbonico-leader di minoranza Pd, Michele Emiliano, che continua ad avvitarsi inutilmente e pericolosamente su stessa presentando di tanto in tanto il conto di questa inutile e dannosa attività. Tanto poi in prima linea, nelle trincee degli ospedali, non ci sono loro, i politici, ma imbarazzatissimi medici che devono spiegare a chi sta male perché e “per cosa” sono stati costretti a dismettere la propria nobile attività.
A chi ha firmato quella lettera pubblicata dalla Gazzetta mi sento di dover chiedere innanzitutto scusa. Potrei dire di non aver alcuna colpa, ma lascio ad altri la “nobile” arte dello scaricabarile, in Puglia ne abbiamo di espertissimi, uno in particolare è campione a livello mondiale. E invece io chiedo scusa a nome di una classe dirigente che ancora una volta mostra la totale incapacità ad affrontare e risolvere questioni che rendono difficile vivere quotidianamente.
Certo, sono un senatore, sto all'opposizione e quindi è mio preciso dovere intervenire. Così nei prossimi giorni presenterò un’interrogazione al ministro della Salute, affinché a Roma ci si renda conto una volta per tutte che i giochetti pugliesi sulla pelle della popolazione non possono continuare. Che questa sanità emilianesca, in grado di distruggere anche quel poco di buono che resisteva alle macerie del vendolismo, deve essere commissariata per manifesta incapacità ad amministrare la cosa pubblica. Al presidente della Regione un consiglio interessato, dal momento che proviene da un cittadino che usufruisce del sistema sanitario regionale: una riorganizzazione adeguata non può non tenere conto della più ampia e qualificata partecipazione, a maggior ragione, in una realtà – qual è quella dell'assistenza sanitaria – in costante miglioramento per l'offerta e la qualità dei percorsi diagnostici e terapeutici, considerando meno i numeri e di più la reale assistenza al malato che, a mio parere, deve restare il perno attorno al quale costruire l'azione di governo. Se non è in grado di farlo - come sta ampiamente dimostrando -, Emiliano vada pure a casa, si occupi d’altro, torni a fare il magistrato. I pugliesi non potranno che guadagnarci”.
Sen. Massimo Cassano
Forza Italia
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